La storia del ganglio sfenopalatino risale al 1909, quando Greenfield Sluder, Professore e Direttore del Dipartimento di ORL della scuola di medicina presso l’Università di Washington, per primo descrisse in una monografia la sindrome che prende il suo nome. Questa sindrome è caratterizzata da dolore unilaterale alla radice del naso, estesa alla mascella, alla mastoide, all’occipite con irradiazioni al collo alla spalla ed alla punta della lingua.
Il dolore è accompagnato spesso da salivazione, lacrimazione e rinorrea. Sluder sottolinea che è possibile curare tutti questi sintomi con la terapia del ganglio sfenopalatino mediante applicazioni locali. Nel 1925 Simon Ruskin rivolse la sua attenzione a questa metodica e fu il primo che capì completamente quanto lontano possa giungere tale Terapia; egli consigliò applicazioni locali sul ganglio sp attraverso la via nasale per il controllo del dolore vascolare e degli spasmi muscolari; inoltre verificò che questo trattamento allevia grandi varietà di sintomi, inclusa la nevralgia facciale, noduli dolorosi nel trapezio e nel muscolo sternocleidomastoideo (detti punti grilletto), la cefalea, la dismenorrea e la lombaggine. Notò inoltre che “è quasi incredibile che il dolore della sciatica che ha resistito ad ogni forma di terapia, possa diminuire dopo alcuni minuti di applicazione locale nel naso”.